Al di là

Su Fb mi piace seguire i profili di Arte. In questo modo ho l'occasione di rivedere opere stupende e conoscerne molte altre. 

In particolar modo guardando questa opera di Dalì ho pensato proprio alla funzione di "apertura" che lo strumento della psicologia può offrire a che vi si rivolge. 

Soffermandomi qualche istante sull'immagine, sono stata immediatamente colpita dalla luce che proviene dall'esterno, rispetto all'ambiente, nella stanza. E' come se, al di là di quelle pareti in cui tutto sembra scuro e vuoto e senza alcuno stimolo,  si possa trovare finalmente lo spazio infinito,  direi proprio, di respirare.

Sembra che proprio questa sia stata l'intenzione dell'autore nel riprendere sua sorella che si affacciava dalla finestra: spingere l'osservatore ad immaginare cosa possa esserci al di là di quelle mura, in quel paesaggio che sembra catturare lo sguardo della ragazza. Quasi c'è posto, accanto alla figura dipinta, per l'altro. Quasi un invito ad affacciarsi accanto a lei.

La psicoterapia è così, aprire una finestra sul mondo dell'altro, attraverso la funzione dell'altro-psicoterapeuta.

L'invito all'apertura, sul mondo dell'altro verso l'inconscio, autorizzando l'altro appunto, lo psicoterapeuta, ad affacciarsi su quel mondo così privato ma allo stesso tempo vasto e conoscibile; consentire a questo processo, di sovvertire l'ordine acquisito  e subordinato alla ripetizione, alla modalità relazionale ormai consolidata. 

Immagino questo dipinto come rappresentitativo del momento in cui il soggetto, muove i suoi passi consentendosi l'evoluzione della propria dimensione. Per fare questo passaggio a volte, è necessario l'incontro con il terapeuta. La relazione che si costruisce, è tutt'altro che facile ed indolore, ma è proprio l'apertura verso il mondo sconosciuto, ma che è già li intorno a noi, che rende necessario il sostegno dell'altro; per facilitare il riconoscimento di quelle parti di noi che evitiamo, che disconosciamo ma che sono fondamentali per riempire qel vuoto relazionale, che spesso sperimentiamo verso noi stessi. 

Ecco allora! proprio in quel momento, una stanza che apparentemente sembra vuota, si riempie di luce e di colore e, anche se non siamo ancora in grado di comprendere piemanete quello che stiamo per vedere, cerchiamo lo spazio per affaccairci, il nostro posto, da cui poter perdere lo sguardo, verso il panorama.